Ultimamente si parla molto di sistemi operativi per device “mobile”, ed oltre ad aver toccato con mano la vitalità dei progetti Android in questo settore con i nostri smartphones, è impossibile non aver notato la comparsa sul mercato del mondo Chrome: ChromeOS (dal progetto ChromiumOS) è il nuovo sistema operativo con cui Google equipaggia i propri “Chromebooks”.
Chiaramente non potevamo esimerci dal provare questa novità, ma certamente non siamo abbastanza Google fanboys da correre a comprare un Chromebook;
quindi ci siamo armati della consueta s.Pazienza, di un buon PC (recente Intel quad core, s.o. 64 bit, 4Gb di RAM), una connessione ADSL performante e – seguendo le istruzioni sul sito del progetto – ci siamo compilati di sana pianta una bella immagine di ChromiumOS per testarlo in ambiente VirtualBox (Open Source Edition).
(ATTENZIONE: a chi volesse sperimentare la procedura consigliamo vivamente di leggere tutta la documentazione prima di iniziare: in particolare per creare l’immagine disco .vdi per virtualbox è necessario avere dimestichezza con chroot ed emerge in quanto questa ultima parte non è ancora pienamente supportata).
Dopo qualche ora di download e compilazione (in gran parte automatizzati dagli scripts di sviluppo gentilmente messi a disposizione dai developers), ecco la nostra immagine disco chromiumos_virtualbox.vdi pronta per essere avviata!
L’impressione iniziale è abbastanza strana, ci logghiamo infatti nel sistema con il nostro account google (in alternativa possiamo loggarci come ospite ma non possiamo salvare applicazioni e altri dati).
Il sistema operativo si presenta a tutti gli effetti come un browser chrome, ci fa navigare in internet ed ogni applicazione gira a tutti gli effetti come una “browser app”.
Dopo qualche minuto di utilizzo abbiamo quasi esaurito l’esplorazione di questo sistema operativo molto minimale e molto (solo?) web-oriented, che a dire la verità non ci ha troppo stimolato la fantasia…
Come ultimo sfizio premiamo la combinazione ctrl+alt+T ed accediamo all shell di chromium (attiva perchè abbiamo compilato una versione developer) che svela una struttura del filesystem abbastanza familiare…