Logo USB SuperSpeed Certified

Pare che il Service Pack 1, disponibile per giugno 2010 (?), conterrà, oltre a tutte le patch e i bug fix rilasciati sin dal debutto del nuovo sistema operativo di Microsoft, il pieno supporto alla tecnologia USB 3.0.Schema connessioni del cavo USB 3.0 SuperSpeed

La caratteristica più importante dell’Usb 3.0 è l’enorme aumento di velocità del trasferimento dati teorico, superiore di dieci volte allo Usb 2.0: i dati vengono trasferiti, invece che a 480 Mbit, fino a 5 Gbit al secondo.

Usb 3.0 non solo surclassa tutti i suoi predecessori e lo standard firewire, ma di supera, per transfer rate, addirittura le attuali porte Sata , che sono in grado di trasferire 300 Mb al secondo.
Di fondamentale importanza il fatto che il nuovo standard resta compatibile con quello vecchio e quindi qualsiasi dispositivo Usb precedente continuerà a funzionare.

Il noto ricercatore di IBM Tom Cross ha sostenuto che nonostante le capacità di monitoraggio del traffico che si trovano nei dispositivi commercializzati da Cisco siano spesso dettati dalla semplice formalizzazione di standard acquisiti, nondimeno quelle capacità prestano il fianco a rischi e vulnerabilità che permangono nel corso del tempo.

Gli standard incriminati, che in definitiva tendono a influenzare anche l’hardware prodotto dalle altre aziende del settore, sono quelli che si affidano al protocollo SNMP versione 3, aprendo le porte a diversi vettori potenziali di attacco da parte di malintenzionati. SNMP era ad esempio inizialmente vulnerabile agli attacchi “brute-force” sul sistema di autenticazione, un problema che nella ricostruzione di Tom Cross Cisco ha provato a mitigare con il rilascio di una patch, ma che persiste in tutte le macchine su cui tale patch non è stata installata per scelta volontaria (e magari dettata da particolari esigenze) degli amministratori.

L’SNMP è basato sul protocollo UDP invece che sul TCP, e questo, spiega Cross, peggiora la situazione perché è relativamente facile camuffare gli indirizzi IP di origine. Non è prevista poi la cifratura delle comunicazioni, e gli hacker potrebbero teoricamente mettere in piedi un’operazione di sorveglianza senza lasciare traccia per gli amministratori.
La soluzione offerta dal ricercatore di IBM al problema: la revisione degli standard implementati sui dispositivi, ferma restando la consapevolezza che la questione non potrà mai essere risolta del tutto per via della presenza di macchine non aggiornate per problemi di costi, tempi, competenze.

backdoor

Mail PassView consente di recuperare le password dimenticate o perdute degli account di posta. Il software è compatibile con i più usati client di posta elettronica: Windows Mail, Outlook, Outlook Express, Mozilla Thunderbird, Eudora, Incredimail, Hotmail e Gmail ecc.
Per ciascun account e-mail verranno visualizzati i campi seguenti: Nome, Applicazione, Email, Server, Tipo (POP3/IMAP/SMTP), Utente, Password e Profilo.



Il produttore del software segnala un problema di falso allarme riscontrato in alcuni antivirus che riconoscono Mail PassView come file infetto.


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Mail PassView Windows 2000/XP/Vista Freeware Mail PassView 1.55
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[123,0 KB] installer
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estrarre nella cartella di Mail PassView

La corretta alimentazione nella pausa pranzo migliora la produttività e la sicurezza dei lavoratori.

La corretta alimentazione al pasto del pranzo gioca un ruolo importante sulla produttività e la sicurezza dei lavoratori. Il pasto deve essere vario e di facile digeribilità onde favorire la ripresa del lavoro evitando fatiche digestive: difficoltà di concentrazione, sonnolenza. Scegliendo o il primo piatto o il secondo ma in porzioni non abbondanti e comunque conditi in modo semplice si evitano gli inconvenienti di cui sopra.

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Anche un programmatore o un amministratore di rete spesso dopo la pausa pranzo possono avere, anche per la sedentarietà del lavoro, un calo di attenzione, che può generare errori o rallentamenti nel programma di lavoro.

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Un servizio socialmente utile per il primo soccorso: numero per avvisare familiari e/o conoscenti

Gli operatori delle ambulanze hanno segnalato che molto spesso, in occasione di incidenti stradali, i feriti hanno con loro un telefono portatile, ma gli operatori non sanno chi contattare tra la lista interminabile dei numeri salvati nella rubrica.
Gli operatori delle ambulanze hanno lanciato l’idea che ciascuno metta, nella lista dei suoi contatti, la persona da contattare in caso d’urgenza sotto uno pseudonimo predefinito.
Lo pseudonimo internazionale conosciuto è ICE (In Case of Emergency). E’ sotto questo nome che bisognerebbe segnare il numero della persona che operatori delle ambulanze, polizia, pompieri o primi soccorritori potrebbero contattare.
In caso vi fossero più persone da contattare si può utilizzare la definizione ICE1, ICE2, ICE3, etc….
Facile da fare, non costa niente e può essere molto utile.
E’ una buona idea ed è anche promossa dalle autorità preposte al soccorso.

Fate circolare la notizia in modo che questo comportamento diventi un’abitudine diffusa.

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