Nel corso del 2010 i contratti di telefonia mobile supereranno i cinque miliardi di unità nel mondo. L’incremento sarebbe di oltre 400 milioni di contratti che alla fine del 2009 erano 4,6 miliardi con un tasso di penetrazione che, sempre su base mondiale, supererà il 67% attestandosi al 57% nei Paesi in via di sviluppo (più del doppio dei livelli del 2005). Nei Paesi sviluppati la media supererà addirittura il 100%: più di un contratto pro-capite.

Ciò che contrappone ancora i Paesi ricchi da quelli in via di sviluppo è, comunque, la connettività Internet a banda larga.

A questo proposito Hans Vestberg, CEO di Ericsson, annuncia un traguardo inimmaginabile fino a poco tempo fa: il traffico dati in mobilità ha superato il traffico voce. Il traffico dati complessivo sarebbe cresciuto di quasi tre volte negli ultimi due anni, pronto a raddoppiarsi ogni anno almeno fino al 2015!

“I rilevamenti condotti da Ericsson – ha continuato Vestberg – hanno confermato la nostra ipotesi che il crescente interesse nei confronti di una connettività disponibile in qualunque luogo e in qualunque momento avrebbe guidato la crescita della banda larga mobile”. Sempre secondo il gigante svedese delle telecomunicazioni, l’80 per cento degli utenti mobili ha dichiarato di aver bisogno di un accesso pressoché ubiquo alla Rete.

Secondo i dati presentati da Vestberg, sarebbero oltre 100 milioni le persone che hanno abitualmente accesso a Facebook: merito degli smartphone, divenuti oggi apparecchi fondamentali per poter gestire sia il traffico voce che quello dati in maniera rapida e a portata di tasca.

E ci sarebbero alcuni smartphone in particolare a fare la parte del leone in questa crescita generale di utilizzo da parte degli utenti. La quota di richieste di iPhone OS è infatti aumentata dal 33 al 50 per cento ma a fare di meglio è stato Android, che se nel 2009 poteva contare su un misero 2 per cento, nel giro di 12 mesi ha sfiorato quota 25 per cento. Una nuova battaglia nella guerra dei numeri tra la Mela e l’Androide.

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