L’offerta web di Neotek si arricchisce di un nuovo modulo: abbiamo implementato una vera e propria API integrabile nelle nostre applicazioni web, che ci permette di offrire una incredibile flessibilità nella pubblicazione dei contenuti di qualsiasi sito.

Sappiamo per esperienza che uno dei momenti più difficili quando si pianifica e si progetta insieme al cliente un sito web è quello dell’organizzazione gerarchica dei contenuti, ovvero la struttura logica dell’albero del sito.
Spesso le sezioni in cui suddividiamo un sito si compenetrano per loro natura in modo trasversale, e desidereremmo avere a disposizione più di una logica organizzativa, ad esempio per avere una prima suddivisione delle pagine basata sulle categorie geografiche piuttosto che sulle tipologie di prodotto o viceversa.
Noi stessi ci siamo più volte posti questo problema, in quanto i servizi informatici che forniamo ai nostri clienti hanno tra loro delle affinità che li rendono interconnessi in modo molto articolato.

Il nuovo modulo Neotek webAPI ci permette di costruire delle pagine tematiche che focalizzano l’attenzione del visitatore su dei contenuti specificamente aggregati e sempre aggiornati, presi direttamente dal database del sito web principale.
È possibile così creare minisiti, sottodomini o pagine promozionali concentrando gli sforzi di realizzazione sull’appeal grafico, sul nuovo abito con cui andremo a vestire una particolare selezione dei nostri contenuti.

La prima applicazione del nuovo modulo web è stata quella di raccogliere le informazioni relative a due delle nostre maggiori attività in due minisiti, che riuniscono i contenuti di due intere categorie del nostro sito principale, rispettivamente nei sottodomini:

http://sitiwebfirenze.neotekonline.it
http://assistenzainformatica.neotekonline.it

Visitandoli potrete notare che Neotek webAPI supporta anche la pubblicazione di categorie / tags di blog WordPress o feed RSS/XML

Skype è ufficialmente una divisione di Microsoft. L’obiettivo è raggiungere la massima integrazione con tutti i dispositivi e i sistemi a marchio Microsoft.

Skype è da oggi una divisione di Microsoft. L’annuncio ufficiale è affidato a un comunicato dell’azienda di Redmond a firma di Steve Ballmer. Sarà una divisione autonoma, guidata da Tony Bates, amministratore delegato di Skype fino al momento dell’acquisizione e risponderà direttamente a Ballmer.

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L’attività di Skype, ora, punterà sull’integrazione tra dispositivi e tra diversi sistemi. L’integrazione passerà attraverso l’utilizzo di social network, funzionalità mobile e video, senza lasciare fuori nulla: Windows 8, in arrivo nel 2012, e Windows Phone, ma anche Windows Live Messenger e Xbox.

Microsoft punta a intervenire anche nel settore aziendale e si pone l’obiettivo ambizioso di raggiungere un miliardo di utenti giornalieri. Del resto, un investimento da 8,5 miliardi di dollari deve necessariamente trasformarsi in azioni di sviluppo per il futuro.

fonte WMP

Il food delivery arriva anche a Firenze, marchiato Toc Toc Giacosa.

Da oggi potrete odinare online il vostro pranzo con consegna a domicilio sul nuovo sito toctoc.caffegiacosa.it

Toc Toc Giacosa: e-commerce per catering e take-away by neotek

Oggi, giorno del lancio ufficiale del servizio, gli amici del Caffè Giacosa ci hanno spedito una confezione ricca ed elegante, con un vasto assortimento dei prodotti disponibili sul sito: tramezzini, prosecco e desserts.

Tutto si presenta in modo raffinato e ricercato, in linea con lo stile che da sempre contraddistingue il Caffè Giacosa.

Ricordiamo che dal sito è possibile ordinare sia a domicilio che con ritiro presso Caffè Giacosa.

Il servizio è ottimo sia per un veloce pranzo di lavoro che per organizzare un piccolo catering.

Buon appetito!

chromeos_3

Ultimamente si parla molto di sistemi operativi per device “mobile”, ed oltre ad aver toccato con mano la vitalità dei progetti Android in questo settore con i nostri smartphones, è impossibile non aver notato la comparsa sul mercato del mondo Chrome: ChromeOS (dal progetto ChromiumOS) è il nuovo sistema operativo con cui Google equipaggia i propri “Chromebooks”.

Chiaramente non potevamo esimerci dal provare questa novità, ma certamente non siamo abbastanza Google fanboys da correre a comprare un Chromebook;
quindi ci siamo armati della consueta s.Pazienza, di un buon PC (recente Intel quad core, s.o. 64 bit, 4Gb di RAM), una connessione ADSL performante e – seguendo le istruzioni sul sito del progetto – ci siamo compilati di sana pianta una bella immagine di ChromiumOS per testarlo in ambiente VirtualBox (Open Source Edition).

(ATTENZIONE: a chi volesse sperimentare la procedura consigliamo vivamente di leggere tutta la documentazione prima di iniziare: in particolare per creare l’immagine disco .vdi per virtualbox è necessario avere dimestichezza con chroot ed emerge in quanto questa ultima parte non è ancora pienamente supportata).

Dopo qualche ora di download e compilazione (in gran parte automatizzati dagli scripts di sviluppo gentilmente messi a disposizione dai developers), ecco la nostra immagine disco chromiumos_virtualbox.vdi pronta per essere avviata!

L’impressione iniziale è abbastanza strana, ci logghiamo infatti nel sistema con il nostro account google (in alternativa possiamo loggarci come ospite ma non possiamo salvare applicazioni e altri dati).
Il sistema operativo si presenta a tutti gli effetti come un browser chrome, ci fa navigare in internet ed ogni applicazione gira a tutti gli effetti come una “browser app”.

Dopo qualche minuto di utilizzo abbiamo quasi esaurito l’esplorazione di questo sistema operativo molto minimale e molto (solo?) web-oriented, che a dire la verità non ci ha troppo stimolato la fantasia…
Come ultimo sfizio premiamo la combinazione ctrl+alt+T ed accediamo all shell di chromium (attiva perchè abbiamo compilato una versione developer) che svela una struttura del filesystem abbastanza familiare…

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Carissimo Cliente, Gentile Lettore,

comunichiamo che mancano ormai solo 3 mesi per attivare la casella PEC; infatti entro il 29/11/2011, è obbligatorio, come previsto dalla Legge n.2/2009 comunicare al registro imprese della C.C.I.A.A. il proprio indirizzo di casella PEC (Posta Elettronica Certificata).

Il decreto stabilisce (art. 16) :

  1. che le imprese devono comunicare il proprio indirizzo PEC all’atto della loro costituzione;
  2. che, entro 3 anni dall’entrata in vigore del decreto, le imprese già costituite devono comunicare il proprio indirizzo PEC al registro delle imprese;
  3. che i professionisti iscritti in albi ed elenchi costituiti con leggi di stato devono comunicare ai propri ordini il proprio indirizzo PEC entro 1 anno dall’entrata in vigore del decreto.

A seguito dell’entrata in vigore delle nuove disposizioni stabilite dall’art. 25 della Legge 183/2010, i datori di lavoro pubblici e privati hanno tempo fino al 13 settembre 2011 per attivare le nuove procedure di ricezione telematica dei certificati medici dei propri lavoratori dipendenti, dotandosi di una casella PEC.

Neotek, ti consente di registrare caselle PEC per la tua azienda in modo semplice e veloce, garantendole un servizio completo e professionale.

Forse se ne è parlato troppo poco, o forse chi lo ha letto non è stato in grado di dargli il giusto peso, di certo stiamo parlando di un attacco con probabile fuga di informazioni ad uno dei maggiori gestori di sicurezza tramite token. RSA SecurID è quello che molti di noi usano tutti i giorni per accedere ai conti correnti online e per fare le transazioni. Adesso l’azienda ha spiegato come si è verificato l’attacco e come è quindi stato possibile arrivare ad installare delle backdoor su alcuni PC dell’azienda, creando di fatto una breccia che ha portato alla trasmissione via FTP di moltissimi dati. Di quali dati si tratti però l’azienda non parla, e questo certo non è rassicurante.

La dinamica dell’attacco: c’è stata una mini-campagna di phishing concentrata su due piccoli gruppi di impiegati dal basso livello di sicurezza: le email spedite agli impiegati contenevano un allegato malevolo in Excel, pensato per sfruttare una vulnerabilità di Adobe Flash – ora corretta – con un exploit zero-day e la conseguente installazione di un malware con funzionalità backdoor.

Forse, come concetto di base, più che sui firewall e sull’hardware si dovrebbe investire in formazione

Comunque è chiaro che la gravità della cosa sta nel fatto che qualcuno ha messo le mani nel mazzo delle chiavi; chiavi, che potenzialmente permettono di accedere a molti servizi tra cui quelli bancari e tanti altri, ma attendiamo le prossime notizia e speriamo che siano più rassicuranti.

…veder rubare in in casa dello sceriffo fa sempre un certo effetto.

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Il procedimento di stampa delle stampanti laser è di tipo indiretto. Il tamburo, sensibile alla luce carica i 4 toner del nero e dei colori fondamentali. Li trasferisce in sequenza, ad una cinghia di gomma, che a sua volta trasferisce l’immagine al foglio di carta in un solo passaggio. Alla fine del percorso del foglio di carta, i rulli fusori “fissano” il toner alla superficie del foglio.

Il developer o cinghia di trasferimento è costituito da sabbia quarzifera o polvere ferrosa rivestita da uno strato di materiale plastico, insomma un nastro flessibile metallizzato.  In sostanza il developer è una vera e propria cinghia di trasferimento un po’ come un nastro che porta la polvere dei toner e che lo scarica sulla superficie del tamburo. Attraverso l’at­trito, toner e developer si caricano: il toner negativamente e il developer positiva­mente. Ma il tamburo ha una carica più forte del developer, quin­di attira il toner che resta attaccato definendo l’immagine (immagine latente). Il toner che costituisce l’immagine latente è quindi uno strato di polvere sul tamburo che viene poi trasferita sul foglio e fissata dai rulli di fusione attraverso il calore. Infatti il toner è composto da re­sine termoplastiche, ov­vero deformabili per effetto del calore, e che quindi si fissano sul foglio.

 

 stampa laser

Neotek WebScroller 10 è la soluzione pratica ed economica per la visualizzazione di risultati sportivi in sale scommesse, ricevitorie e bar.Neotek Webscroller 10: visualizzazione risultati sportivi per sale scommesse, ricevitorie, bar

Sul monitor che viene fornito scorrono le pagine web preferite con i risultati delle partite, delle estrazioni, dei concorsi in tempo reale.

Il servizio è semplice poiché non richiede l’installazione da parte di un tecnico né una difficile configurazione: è sufficiente attaccare la spina e scegliere quali pagine internet visualizzare.

I vantaggi chiave di Neotek WebScroller 10:

  • Totalmente controllabile da web
  • Installazione dei monitor in orizzontale o verticale
  • Visualizzazione dei siti in modalità FullScreen
  • Fornitura di hardware dedicato a noleggio
  • Nessun investimento iniziale
  • Nessun costo di manutenzione

Contattaci via telefono (055 5047086) o email (info@neotekonline.it) per avere maggiori informazioni sul servizio o per prendere appuntamento per una dimostrazione pratica.

Sempre più spesso la nostra esperienza professionale ci porta a registrare situazioni di degrado o peggioramento delle prestazioni di reti wi-fi preesistenti. In pratica veniamo chiamati perché pare che qualcosa non funzioni più a dovere, ma spesso le soprese non mancano e si scopre che si sono aggiunte delle interferenze che disturbano la rete wireless.

Vediamo quali sono i più comuni nemici delle reti wireless sia domestiche che aziendali:

Pareti portanti
Sono le mura + spesse e quindi le più difficili da passare per le onde radio, e se poi parliamo di mura in cemento armato la schermatura diventa molto forte e la perdita di segnale sarà sicuramente notevole.

Strutture in metallo
Armadi, mobili, scaffalature, qualsiasi struttura in metallo è un grande nemico del wi-fi. Infatti le maglie metalliche sono in gradi di bloccare anche completamente le onde radio.

Forni a microonde
Oltre agli ostacoli, che deviano o ostacolano le reti wireless, la portata delle reti wi-fi può essere ridotta da interferenze radio. Un esempio su tutti: i forni a microonde che operano su frequenze intorno ai 2,4 GHz

Telefoni cordless
I classici telefono DECT cordless lavorano a 2,4 GHz o a 5GHz, se occupano lo stesso spettro della WLAN sono in grado di compromettere la funzionalità della rete wi-fi, che a sua volta disturberà quella del telefono senza fili.

Impianti antifurto
Quando questi sistemi usano sensori wireless che comunicano con la centralina tramite onde radio ci possono essere interferenze e di conseguenza disturbi reciproci tra le due reti.

Ripetitori segnali video
Anche in questo caso siamo in presenza di trasmissioni radio con frequenze 2,4 GHz il che potrebbe generare disturbi al WLAN.

Sistemi home theater con casse wireless
A nessuno piacciono i fili degli speaker che attraversano il salotto, o la stanza dell’ufficio e quindi sempre più spesso vengono adottati sistemi wireless, che in presenza di rete Wi-Fi potrebbero dare problemi i a sua volta l’audio potrebbe risultare assi disturbato.

Apparecchi bluetooth
Anche se sfrutta una tecnologia differente per la trasmissione dei dati anche il bluetooth opera nelle bande dei 2,4 GHz e quindi costituisce un potenziale disturbo per a rete wireless locale.

Mouse e tastiere wireless
E’ vero che in questo caso la trasmissione radio ha un raggio d’azione molto limitato, ma è vero anche che si trovano nelle immediate vicinanze del nostro PC e della scheda Wireless e quindi sono particolarmente insidiosi.

Controller di gioco wireless
Joypad, joystick, volanti, controller di tutti i tipi e per tutte le consolle orma utilizzano la tecnologia senza fili per aumentare la piacevolezza e la libertà di gioco. Purtroppo anche in questo caso sono potenziali fonti di interferenze sia che utilkizzino il bluetooth, sia che utilizzino altre tecnologie proprietarie.

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